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I gioielli di famiglia ovvero paga Pantalone

Successo al teatro a l’Avogaria di Venezia con “I gioielli di famiglia ovvero paga Pantalone” spettacolo di fine anno degli allievi della scuola teatrale Giovanni Poli diretti da Giorgio Bertan e Nora Fuser. Un canovaccio elaborato dai ragazzi che, sotto la direzione dei maestri, hanno portato in scena lazzi, duelli con spade e bastoni, schermaglie amorose, tutto ovviamente nello stile tipico della commedia dell’arte di cui il teatro a l’Avogaria porta avanti l’insegnamento da lungo tempo, festeggiando quest’anno 45 anni di attività ininterrotta come ha precisato il direttore Stefano Poli. Sul palco hanno preso vita diverse maschere da Pantalone dei bisognosi, da cui prende il titolo la commedia, a Brighella, Arlecchino il dr. Balanzone, i capitani etc. affiancati da altri personaggi senza maschera, in un avvicendamento brioso per valorizzare l’espressività artistica degli allievi. Si è “letta” la presenza tra le righe anche della commedia della riforma: la tirchieria de “Sior Todero Brontolòn”, l’innocenza de “la pupilla” il conflitti de “gli innamorati” e del teatro romano con “l’Aulularia” (la famosa pignatta è diventata un pitale) con riferimenti ai problemi attuali di Venezia: l’invasione dei turisti e il disagio dei residenti, lo smaltimento delle immondizie, al secolo scoasse, per toccare anche temi più duri come il problema dell’immigrazione e lo sfruttamento da parte dei potenti delle classi più deboli. Complimenti vivissimi quindi ai docenti e agli allievi. www.teatro-avogaria.it
Federico Corda

Pippo Civati a Venezia

Dopo Fabrizio Barca e Stefano Rodotà sbarca in laguna Pippo Civati che domenica 17 novembre alle ore 10.30 al circolo Peppino di Vittorio verrà ad illustrarci la sua mozione. Un altro appuntamento da non perdere. Noi, suoi sostenitori abbiamo illustrato la mozione a spezzoni, nei vari circoli e consiglio caldamente a tutti coloro che siano interessati ad approfondire l’argomento di andare alla fonte (Pippo); quale migliore occasione dunque che ascoltarlo direttamente? L’ho conosciuto personalmente alla festa democratica di Zelarino, ho avuto l’occasione di parlargli e di leggere il suo libro “Non mi adeguo” che consiglio poiché usa un linguaggio chiaro e diretto e sintetizza perfettamente l’attuale situazione politica. Ho illustrato presso il mio circolo PdVivian la parte della sua mozione che riguarda la “rivoluzione culturale” un punto indispensabile se vogliamo rinnovare profondamente il paese partendo dalla scuola e dalla divulgazione della cultura non solo accademica ma come la definisce Pippo come “telaio, la struttura fondamentale di progettazione del presente e del futuro”. Un grazie quindi di cuore a Pippo e ai compagni del circolo Peppino di Vittorio che lo ospitano. Un segnale di collaborazione fra circoli, di unità che, se ci crediamo davvero, potrà fare la differenza…Io ci sarò! Federico Corda

Venezia salva

Venezia salva è il titolo dell’ultimo film di Serena Nono che verrà presentato in anteprima alla mostra del cinema di Venezia nella rassegna “giornate degli autori”. Tratto dall’opera teatrale di Simone Weil racconta il tentativo da parte di un gruppo di congiurati di annettere la Serenissima al regno di Spagna destabilizzando nella coscienza popolare il sentimento di appartenenza alla repubblica di Venezia. “Bisogna che domani essi non sappiano più dove sono, non riconoscano più nulla intorno a sé, non si riconoscano più”. Il tema: l’uso “persuasivo” per non dire indiscriminato della violenza per annichilire il popolo, i suoi diritti…Il film, il terzo realizzato dall’artista veneziana, ripercorre i luoghi storici e sacri della città: Palazzo Ducale, l’Arsenale i chiostri adiacenti a S. Francesco della vigna e si avvale della collaborazione degli ospiti della casa dell’ospitalità di Venezia in veste di attori. In attesa della proiezione venerdì 6 settembre alle 22.00 al Lido di Venezia presso la sala Casinò e sabato 7 settembre alle 16.30 e alle 19.00 al cinema Giorgione, è stata allestita un’interessante mostra, che consiglio di visitare, presso la Galleria Traghetto S. Marco 2543 Venezia, vicino alla chiesa di S. Maria del giglio dove verranno esposti dal 25 agosto al 10 settembre 2013 gli acquerelli che compongono lo story board. Appuntamenti da non perdere! Federico Corda

Federico Corda in "Applause applause questa si che è vita!"

Galleria

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Anna Da Malta e Federico Corda in "delirio a due" di Ionesco

Anna Da Malta e Federico Corda in “delirio a due” di Ionesco

Federico Corda in "Applause applause questa si che è vita!"

Federico Corda in “Applause applause questa si che è vita!”

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"le morbinose"

“le morbinose”

"love cabaret" allo IUAV di Venezia

“love cabaret” allo IUAV di Venezia

"le stagioni del cuore" all'ateneo S.Basso in piazza S.Marco (carnevale di Venezia)

“le stagioni del cuore” all’ateneo S.Basso in piazza S.Marco (carnevale di Venezia)

Anna Da Malta e Ordst Tapper in "il cardinale"

Anna Da Malta e Ordst Tapper in “il cardinale”

Federico Corda e Anna Da Malta ne "la pupilla" regia di Anna Da Malta

Federico Corda e Anna Da Malta ne “la pupilla” regia di Anna Da Malta

Anna Da Malta in "Isabella oltre la Paura" regia di Pino Passalacqua

Anna Da Malta in “Isabella oltre la Paura” regia di Pino Passalacqua

Anna Da Malta in "Vivaldi in Venice" regia di Sarah Hellings

Anna Da Malta in “Vivaldi in Venice” regia di Sarah Hellings

Federico Corda e Patris Lellorain ne "il cammino di luce"

Federico Corda e Patris Lellorain ne “il cammino di luce”

Il tango

Il tango


La pietra di Marco Polo – Anna Da Malta


 

Interazione simmetrica – Testo e regia di Federico Corda


 

Anna Da Malta nel ruolo di Anna Girò in “Vivaldi in Venice”, coproduzione BBC,  TF-1 e RAI


 

Clip da “Americano Rosso” in cui Anna da Malta interpreta il ruolo della madre della ragazza sordomuta


Interazione simmetrica

Interazione simmetrica
Testo e regia di FEDERICO CORDA

In “Interazione simmetrica”, testo comico sulla medicina tradizionale e sulle terapie alternative, psicologia sistemica, analisi freudiana, fitoterapia, ayurveda, feng-shui, terapia sui chakra ed affermazioni positive vengono in soccorso di alcuni “casi clinici” da guinness dei primati: il Dott. Frankfurther: paziente nevrotico, marito ferito e terapeuta inappuntabile, Sarah: terapeuta tranquilla e posata che non sopporta di essere interrotta mentre lavora, Ellen: donna in carriera con un ego smisurato e il signor Russel: paziente fobico, tenero ed infantile ma con un bisogno disperato di tenere tutto sotto controllo.

 


 

Da “Il Gazzettino di Venezia”, Domenica 17 Aprile 2005
Interazione simmetrica, nevrosi dei nostri giorni

Venezia – Prende per i fondelli i terapeuti della psiche Federico Corda col suo testo scenico “Interazione simmetrica”, rappresentato, lui anche in veste di regista e interprete del ruolo principale, il dottor Frankfurther, al Circolo Artistico (Palazzo delle Prigioni in riva degli Schiavoni) nell’ambito della 1. stagione teatrale con lo stesso Corda direttore artistico. Lo fa, però, con staffile morbido. Infierisce certo nei confronti dello strizzacervelli ch’è una delle figure predilette di Woody Allen in tanti film. Ma con tale garbo comico da farne una vittima. Di chi? Di coloro che ricorrono alle sue cure e che finiscono col contagiarlo delle loro stesse nevrosi.

Strepitosi questi cambi di situazione: lo strizzacervelli che si serve della terapia destinata al paziente per curare i propri collassi nervosi, nel tentativo – dice il testo – di far maturare il bambino che tutti più o meno ci portiamo dentro. La scena fissa, nuda di inutili orpelli, è appunto lo studio di questo dottor Frankfurther, che apprende in confidenza ipnotica che il suo paziente se la fa con sua moglie. Spinta, la donna, da un impulso che la vuole consolatrice dell’eros del mondo. Un medico alla fine più malato del paziente. Che ricorre alla propria consulente per consigli terapeutici destinati a sé stesso.

La sequenza di avvenimenti, che tira in ballo anche una guaritrice “indiana”, assume toni paradossali che Corda inventa e sorregge attraverso alterazioni medicoidiomatiche a raffica: tanti scioglilingua follemente divertenti. Il tutto sta tra la farsa e la pochade. Commedia sopra le righe costruita sui paradossi. Freud e gli altri padri della psicoanalisi ne avrebbero tratto motivi di…rossore, ma anche di sicuro divertimento. Sommersi da scrosci di risate. Il quintetto di interpreti rivela simpaticissima sintonia con ruoli che riassumono tic e fobie che sono lo specchio di una umanità fragile, sempre sull’orlo della classica crisi di nervi. Ai confini con la patologia. Qui sciorinata in un carosello da capogiro.

Federico Corda è il dottor Frankfurther. Gli fanno corona Tiziana Ceschil (Ellen, moglie fedrifaga in carriera), Stefania De Carli (la terapeuta consulente Sara), Savino Liuzzi (il paziente infantile Russel), Anna da Malta (Vidyadeva, terapeuta metafisica che da lezioni di Karma in cambio di immediate parcelle). In scena un ruolo pure per l’orsetto di peluche Winnie. Lorenzo Pisculli è la voce fuori campo. Determinanti gli interventi sonori di Angela Scricco e le luci di Marco Favaro.

Applausi a scroscio.

Piero Zanotto

In treno in tre no

Con:  GIUSEPPE MANFRIDI
Testo e regia di GIUSEPPE MANFRIDI

In uno spettacolo concepito all’insegna del “divertissement” verbale del “calambour” e di azzardati funambolismi metrici, ci si propone di elaborare un viaggio nelle pieghe del linguaggio e della parola per sondare le infinite possibili magie, le ambiguità sulfuree e i mille giochi alchemici che se ne possono cavare. Sonetti monoconsonantici, strofe elaborate con due sole lettere, palindromi di estensione innaturale, inversioni di senso e fulminanti atti unici saranno i veri personaggi di questa stralunata e “diabolica” lezione che riconosce i suoi numi tutelari nei virtuosismi umoristico-stilistici di Queneau, Perec, Marcello Marchesi, Flaiano e Campanile. Con ciò l’autore rende omaggio ai suoi maestri dichiarando, per contro, che nulla di quello che dirà o reciterà è farina dei suddetti.

 


 

Da “Il Gazzettino di Venezia”, Martedi 24 maggio 2005

In treno in tre no

Acrobazie dentro la parola Conclusa con successo la stagione del Circolo Artistico Venezia. Chiude con un “divertissement” verbale la stagione teatrale 2005 al Circolo Artistico di Venezia (palazzo delle Prigioni in Riva degli Schiavoni) che ha avuto in Federico Corda il direttore artistico. Una sua scelta, inconsueta per qualsiasi panorama teatrale, quella di invitare ad esibirsi (con testo e regia) Giuseppe Manfridi.

Che si conosceva in particolare per la sua attività di drammaturgo (60 i testi teatrali, da ricordare almeno quello de “I Venexiani” visto al Goldoni con la regia di De Fusco) e di sceneggiatore cinematografico (ad esempio del film “Vite strozzate” portato sullo schermo da Ricky Tognazzi).

Giuseppe Manfridi attore, dunque. Diciamo anche questo constatata la sua abilità di interprete dì quello che lui stesso chiama la elaborazione di un viaggio nelle pieghe del linguaggio e della parola per sondarne le infinite possibili magie, le ambiguità sulfuree e i mille giochi alchemici che se nepossono cavare”.

Vale a dire autentici “calambour” di un divertimento assoluto. Sonetti monoconsonantici, strofe elaborate con due sole lettere, palindromi di estensione innaturale, ipogrammi, anagrammi, inversioni di senso e infinite altre risorse ricavate sondando verbalmente il linguaggio di tutti i giorni. Già fatto intuire dal titolo dello spettacolo: In treno in tre no”.

Acrobatismo dentro la parola, la consonante, la singola lettera. La capacità di leggere al contrario una frase ottenendo lo stesso identico significato letterale: “Madam I’m Adam” ha esordito porgendo la mano, ossequioso, alle signore in prima fila. Usando anche per una immediata comprensione dei grandi candidi fogli di carta a mo’ di lavagna.

Dice di riconoscere come suoi numi tutelari Queneau, Perec, Marcello Marchesi, Flaiano e Campanile, con l’aggiunta di Eco, Calvino e del Rodari che dava lezione sui significati palesi e nascosti della parola (un gioco!) ai suoi ancora imberbi lettori. Dichiara però che tutto cio che concerne il suo repertorio è soltanto farina del proprio sacco.

Come partner al pianoforte c’è Antonio Di Pofi, musicista autore anche di colonne sonore di film (citiamo “La stazione” di Sergio Rubini), compositore di musiche di balletti fra cui “I due gentiluomini di Verona” per l’Arena della città scaligera. Perché i calambour possono essere eseguiti con lo stesso divertente esito attraverso una scelta di note.

Tra gli applausi Manfridi ha voluto chiudere in sintonia col tutto, insieme a Di Pofi, con uno scherzo verbale. Fingendo d’essere una donna chiede: “Che te ne pare di questo abitino che mi sono comprato oggi?”. “Volteggia un po’” dice l’altro, che poi conclude: “FINE”.

 Piero Zanotto

Crescita individuale

Da “Il Gazzettino di Venezia”, Lunedì 8 novembre 2005

VENEZIA – Crescita individuale ma insieme. E’ per così dire il motto enunciato da Anna Da Malta e Federico Corda come introduzione al nuovo corso di recitazione all’insegna della associazione culturale “Sul filo della memoria” con lezioni questa volta, in accordo con il Comune e con i Musei Civici Veneziani, alla casa Carlo Goldoni.

Crescere individualmente ma insieme agli altri, hanno spiegato Da Malta e Corda alla dozzina di giovani (un solo maschio a fronte della compatta partecipazione femminile), per un potenziale attore di teatro vuole dire formarsi, quindi maturare, far venire “fuori” proprie peculiarietà interpretative, nella consapevolezza però di far parte domani, sulla scena, di un cast impegnato a dare forma, sostanza e “credibilità” ad uno spettacolo.

S’è trattato, in questo appuntamento iniziale, con i ragazzi sistemati in formazione circolare per farli sentire tutti in “prima fila”, della presentazione del programma di lavoro che avrà scadenza settimanale, il giovedì, nella stessa sede, per due ore: dalle 17:30 alle 19:30. Un programma di allettante impegno che coinvolge tutte le discipine che un potenziale attore deve far proprie per risultare idoneo al meglio. Non soltanto impostazione della voce e controllo della dizione, ovviamente. L’allievo deve anche educarsi all’armonia psico-fisica con tutto il resto necessario al professionismo teatrale.

Questa free-lesson, con la lettura di brani letterari (per conoscere le singole voci), ha avuto per tema “il viaggio”: viaggio concreto come spostamento da un luogo all’altro, per un attore il raggiungimento della “piazza” (teatro) dove si esibirà, ma anche e soprattutto ideale, compiuto dentro sè stessi. Il corso di recitazione, dovuto a due docenti di lunga esperienza (il loro rispettivo curriculum è in proprosito ricchissimo), prevede alla sua conclusione (fine maggio 2006) un saggio di gruppo della valenza anche augurale per una auspicabile entrèe nella grande famiglia teatrale del nostro paese.

In questa fase di annuncio taluni, usciti con soddisfazione da corsi precedenti, sono stati chiamati a “improvvisare” duetti recitativi che proprio perchè non preparati prima hanno provocato divertimento e applausi. Per sciogliere in tutti tensioni e timidezze da… prima volta. Vi saranno in date da definire anche partecipazioni straordinarie. Come quella del regista Luca De Fusco, direttore del Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni.

Per informazioni: 041-710874 o 349-3788239.

 Piero Zanotto

Corsi teatrali

Gli attori Anna da Malta e Federico Corda sono stati responsabili e docenti della scuola di recitazione del “Circolo Artistico di Venezia” presso il Palazzo delle Prigioni.

Attualmente sono responsabili e docenti del corso di recitazione “Il Viaggio” dell’Associazione culturale “Sul filo della memoria”, in collaborazione con il Comune di Venezia, i Musei Civici Veneziani presso il centro studi Teatrali di “Casa di Carlo Goldoni”.

 Il corso, che viene svolto con il più ampio coinvolgimento dei partecipanti, prevede tecniche di voce, dizione, improvvisazione, collocazione spazio-temporale del personaggio, training sul corpo, contact improvvisation, energetica del suono, tecniche di respirazione ed armonia psicofisica, sense-memory.

 

Durante il corso sono previsti gli interventi di prestigiosi nomi del mondo della cultura e dello spettacolo, conosciuti anche in campo internazionale.

A fine corso è prevista, con gli allievi più meritevoli e a giudizio insindacabile dei docenti, la rappresentazione di un evento finale. E’ possibile per coloro che abbiano frequentato almeno un biennio, e sempre a discrezione degli insegnanti, il loro inserimento nella rappresentazione degli spettacoli della compagnia.

Accedi ai curriculum di: Anna Da Malta Federico Corda
Leggi l’articolo del “Gazzettino” del 8 novembre 2005